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l primo post…Ke vada in fum…etto!

Poco manca che quando parlo o penso mi si materializza la nuvoletta in testa…perciò nel primo post rendo omaggio a una delle mie più grandi passioni: il fumetto…stasera vi parlerò degli elementi fondamentali di un linguaggio così diffuso! (…mettetevi comodi…si inizia!)

Intanto cominciamo ad esaminare brevemente la parola “fumetto”, nel senso attuale, è quella “nuvoletta” (balloon) che contiene le parole dei personaggi, e che presenta linee di contorno che cambiano a seconda del modo di comunicare. (Sappiate però che nei primi fumetti non esistevano ancora le nuvolette e le parole venivano segnate in alto come una descrizione).Il fumetto ha sviluppato nel tempo un linguaggio proprio, a metà strada tra l’iconico (i disegni) e il verbale (le nuvolette). Le scene disegnate si chiamano vignette, la successione di vignette allineate in orizzontale forma la striscia e tutte le vignette in un’unica pagina, formano una tavola. Si è soliti disegnare il contorno della vignetta con tratto uniforme quando la storia è in diretta, tratteggiato o ondulato quando si narra nel fumetto un fatto accaduto nel passato o sognato (flash-back).

Ogni nuvoletta rappresentata imita il tono di voce, o il pensiero del personaggio. I diversi contorni delle vignette indicano ad esempio: parole, pensieri, bisbigli, o parole da mezzi meccanici.

In ultimo ci sono le onomatopee, parole presenti sulle vignette senza nuvoletta che rappresentano suoni e rumori…crasch, grrr,smack, slam, plop, splash…boing!!!

Di un fumetto (se ci siete ancora!) sono fondamentali tre aspetti: il colore, il ritmo e la fantasia espressiva. Il colore è fondamentale, sia in bianco e nero che colorato! Intendo cioè, il modo di dare espresisone a un disegno con le luci i chiaroscuri e le ombre.Il colore è in grado di dare tutta una serie di sensazioni visive che si trasformano in giudizi: simpatie e antipatie. (Pensate agli eroi multicolori dei fumetti sono trattati con colori diversi rispetto ai cattivi i prepotenti, in genere scuri).Anche il ritmo è importantissimo, un fumetto appassiona in genere se c’è movimento; per ritmo si intende non solo la successione delle vignette, ma anche la mobilità dei volti e la forza della linea.Infatti un personaggio viene ricordato anche grazie alla forza delle sue linee mosse e caricaturali.

Per fantasia inventiva intendo quella caratteristica che fa diventare un fumetto qualcosa di artistico!

…se non vi devo recuperare col cucchiaino o meglio state navigando verso nuove avventure… vi dirò concludendo che le radici del fumetto ci portano lontanissimo…tanto lontano che ci perdiamo nella notte dei tempi! L’uomo ha avuto da sempre la necessità di raccontare, anche nella Preistoria si voleva dare la dimostrazione visiva di un fatto! Già (!) quindicimila anni fa anonimi pittori ( i nostri antenati fumettisti) dipingendo episodi di vita sulla pareti delle grotte, ci hanno lasciato immagini visive e realistiche di uomini e animali in movimento. Ancora, pensate alla colonna Traiana, un fumetto di quasi 2000 anni fa! Fatta erigere nel 113 d.C. a Roma per onorare l’omonimo imperatore, uno straordinario racconto disegnato, un resoconto particolareggiato della guerra contro i Daci.

Forse queste presunte origini del fumetto vi sembreranno eccessive, ma un fatto è certo: lo spirito è sempre lo stesso, cioè raccontare per immagini…e in Spazi Creativi, immagini e parole camminano a braccetto!

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